Artisti in Lucania

Pisticci



lino barbalinardo

 

 

Commento Critico sul componimento artistico a cura del
Dott. Flavio De Gregorio (Critico D’Arte - Alessandria).

“L’itinerario costruttivo, annunciante per trasparenza l’immaginazione scandita da incisive fughe, favorisce ai modelli evocativi il suggerimento a comprensive situazioni ambientali, nelle cui distese libere è intensamente certa la sentita vocazione naturalistica del pittore Lino Barbalinardo.
Diviene perciò indispensabile l’unione di eleganti timbri cromatici, incantevoli nelle prestazioni riassuntive tendenti al calcolo di esasperate beatitudini, reattive nelle percezioni e concepite talvolta come uno spirituale ancora inesistente ma, consapevole nella circostanza in cui; l’attenzione verso la luminosità e i suoi effetti, evolve la ricerca del Barbalinardo alla considerazione di efficienti forme provate e indipendenti, collocate in spazi dove, il proverbiale senso della solitudine diviene parte integrante di un ornamento nei cui fiori esplode l’armonica intesa della verità.”

Dott. FLAVIO DE GREGORIO
(Critico D’Arte)



Un’umanità fiera e silenziosa

Barbalinardo, a differenza di tanti postimpressionisti, non è un pittore ossessivo, visionario, allucinato: è un pittore concreto, realistico, di vigorosa radice contadina. Invano quindi si cercherebbero in lui visioni idilliche, edeniche, fiabesche o esotiche. Se è vero che ogni pittore naïf alimenta la sua immaginazione col sogno di un paradiso terrestre o celeste, con la fresca nostalgia di un regno beato, dove ogni dramma si trasforma in lucida favola, in apologo domenicale, in minuto e felice racconto, allora Barbalinardo non è un naïf, confitto com’è nella sua terra dura e sterposa, tra i suoi personaggi ispidi e nodosi. Primitivo è dunque una definizione più calzante, se alla parola si dà il senso di sentire primitivamente, cioè in maniera diretta, senza mediazioni e idealismi. Nella sostanza più autentica Barbalinardo è un pittore della natura. Essa appare benigna nei suoi quadri: è infatti una natura forte e tormentata quella ch’egli dipinge, una natura sassosa, con alberi rugosi e contorti, acque cristalline voli di gabbiani e anatre, che possiedono una loro intrinseca ragione di libertà. L’arte di Barbalinardo, come il suo mondo, è priva di sofismi: va dritta allo scopo, dall’emozione all’espressione. Ma è un’arte ricca, fervida, libera. Egli ha elaborato un linguaggio schietto e vivo, cosciente delle proprie possibilità, dotato d’insolita acutezza. Anche da questo punto di vista Barbalinardo non è quindi un candido, bensì un primitivo che sa il mestiere. Il suo segno è nutrito di segreta energia, il suo colore è acceso, le sue deformazioni hanno origine dalla veemenza del suo sentimento. Nella sua arte forse si intuisce anche un augurio: che gli uomini vivano meglio, ma senza dimenticare le loro radici.

Maestro Salvatore Miglietta (Pittore)